Regia: Emanuele Crialese
Origine: Italia
Anno: 2011
Durata: 88'
Attori Protagonisti: Donatella Finocchiaro, Giuseppe Fiorello
Quello di Emanuele Crialese non è uno dei nomi più noti del panorama cinematografico italico, eppure, nonostante il suo curriculum non conti molti titoli a suo nome, le opere da lui girate si son differenziate nel cinema italiano odierno, sia per qualità tecniche, sia per un'impronta autoriale e poetica ben riconoscibile. Il suo esordio ufficiale in un lungometraggio avviene nel '97 con il misconosciuto "Once we were strangers", ma il successo arriverà solo col successivo "Respiro" (2002) che grazie alla vittoria al festival di Cannes acquisì una certa notorietà e creò interesse verso questo regista ancora in cerca di affermazione, ed è col successivo "Nuovomondo" (2006) che Crialese dà prova della sua maturità artistica, raccontando il viaggio di una famiglia di migranti siciliani che sognano di raggiungere l'America, una storia apparentemente priva di spunti originali che l'autore romano riesce a inquadrare nel suo universo onirico donandogli una forza visiva e concettuale davvero unica, regalando allo spettatore un film di rara bellezza.
Come anticipato Crialese ritorna nell'universo isolano che già in "Respiro" lo aveva ospitato e per l'ennesima volta decide di girare il film prevalentemente in lingua siciliana e riutilizzando come protagonista un ottimo Filippo Pucillo che gia aveva preso parte ai suoi due precedenti film. Anche il tema dell'immigrazione non è nuovo al nostro regista ma mentre in "Nuovomondo" l'argomento era visto dal punto di vista dello spirito del migratore, in "Terraferma" propone il punto di vista di un'isola del Mediterraneo che si trova a fare da tramite tra il continente africano e il "nuovomondo" Europeo, con tutte le responsabilità e i disagi a cui questa terra viene sottoposta.
La potenza delle immagini, da sempre punto di forza del cinema di Crialese si presta a servizio di un racconto reale nonostante l'isola sembri ancora una volta un "non-luogo" che il regista dipinge con tratti onirici, ci si immerge in una mondo quanto mai reale che vede contrapposte le regole del mare alle leggi di stato in un gioco di forza che determina la vita di troppe persone. Senza raggiungere i livelli del precedente film questo "Terraferma" riesce ad emozionare dando un punto di vista inedito su un tema cruciale dei nostri giorni, senza eccedere nella facile retorica e mostrando a nervo scoperto una realtà amara, confermando così Crialese come uno degli autori più interessanti (e sottovalutati) del panorama nazionale.
Axel Spinelli
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