Regia: Veronika Franz, Severin Fiala
Origine: Austria
Anno: 2015
Durata: 99'
Attori protagonisti: Susanne Wuest, Lukas Schwarz, Elias Schwarz
Dopo un'operazione di plastica facciale una madre torna bendata a casa dai figli. Lo stress post-operatorio è tanto e il suo carattere sembra risentirne. Troppo violente le punizioni date ai figli e troppo poco l'affetto e il tempo che la madre ritaglia per loro. Tanto che agli occhi dei figli la donna che si trova davanti loro non sembra affatto essere la madre. I due danno dunque vita a una ricerca della verità.
Il dubbio che chi ci sta accanto non sia chi crediamo è uno dei temi standard dei film dell'orrore (vedi i vampiri, zombie, fantasmi) e Goodnight Mommy improvvisa sul tema in modo eccellente. La frase "e se quella non fosse nostra madre?" è al centro della sceneggiatura, attorno stanno piccoli eventi che si infilano una volta nella casella del "sì è lei" e l'altra in quella "no non è lei". Più si va avanti nella ricerca della verità più il dubbio che neanche i bambini siano quello che noi crediamo cresce tanto che arrivati già a metà film non si sa da che parte stare. Questo è un bene perché le scene di tortura lavorano su più livelli nella nostra mente ripugnandoci fisicamente e mentalmente perché se è davvero difficile concepire il parricidio, ancora più arduo è prenderne parte. Specie se non si sa dove schierarsi. Non c'è niente di paranormale (anche se alcuni furbi trick del duo Franz-Fiala potrebbero trarci in inganno) i mostri ce li abbiamo in testa e l'immaginazione di due bambini basta a fare di un bendaggio post-operazione chirurgica una maschera orrorifica. Bastano innocenti omissioni a mettere su un gigantesco complotto.
Goodnight Mommy è uscito a pochissima distanza da Babadook ma il suo essere diametralmente opposto al film della Kent sembra quasi rivelare delle intenzioni: la pazzia qua si muove in una casa austera sì, ma dall'architettura razionale e piena di luce. Sembra essersi creata da sola, su misura della madre. Con un arredamento studiato nei minimi particolari ma andando a togliere, offuscando indizi sul precedente aspetto della madre, sul suo lavoro e sulla vera composizione della famiglia. Il bianco e la natura la fanno da padrone, una casa uscita da un catalogo ma perché intenzionalmente il "vissuto" deve mancare. Bimbi "fastidiosi" non perché scassacazzo ma perché evidentemente disturbati, e una madre che ai mille dettagli dell' interpretazione di Essie Davis oppone addirittura una maschera, un bendaggio che non dovrebbe mettere paura, perché non concepito come travestimento (forse, perché su questo dubbio si basa il film). Bendaggio tanto riuscito e inquietante quanto banale l'uso che si fa del volto di Susanne Wuest una volta scoperto. E sopratutto la svolta finale così uguale a quella di Babadook (ma a personaggi invertiti) da far sorridere. Goodnight Mommy non è purtroppo un film perfetto. Trucchetti ingiustificatamente forvianti e un finale precipitoso e prevedibile non rendono giustizia al resto della pellicola e al modo delicato, naturale e onirico di farci cacare addosso.
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