Regia: Lina Wertmüller
Origine: Italia
Anno: 1974
Durata: 125'
Attori protagonisti: Giancarlo Giannini, Mariangela Melato
Anno: 1974
Durata: 125'
Attori protagonisti: Giancarlo Giannini, Mariangela Melato
Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto narra di un povero marinaio ignorante, comunista e insofferente verso i vizi della sua “padrona”, la ricca industriale Raffaella Pavone Lanzetti. L'industriale rappresenta tutto ciò che il marinaio odia e il naufragio che li vede coinvolti darà vita al suo personale tentativo di rivendicazione sociale.
Il film grazie sopratutto alle musiche di Piccioni è sempre in bilico tra la commedia di costume e quella sexy. Dall'erotismo, a tratti “speculativo”, al dramma alla Casablanca. Anche se è evidente quasi subito che siamo davanti a uno dei così detti film “impegnati”; agli occhi di un saputello vaccinato e viziato come me, la vicenda appare come una lezioncina. Mai nel film si resta ancorati alla realtà delle circostanze, ogni evento è una sineddoche della società moderna, del rapporto povero/ricco, operaio/padrone, uomo/donna.
A volte tra un insulto e l'altro del siciliano sembra di sentire la bellissima voce della Wertmüller urlare “E adesso ve la faccio vedere io!”. Non è la mia generazione ad aver risolto tali questioni, è solo che la lezione della regista non riesce più a graffiare le nostre convinzioni come Pasolini o Ferreri. O forse semplicemente stiamo parlando di una storia invecchiata male.
È l'erotismo il punto forte della pellicola. È incredibile come il rapporto sessuale limitato allo strusciarsi riesca a frustrare anche lo spettatore. È da questo punto di vista che la storia riesce ancora a parlarci. Facendo nascere un nuovo personaggio chiamato “appagamento sessuale” che anch'esso sembra vivere in una primitiva e totalmente naturale isola della nostra mente. Isola per che fortuna resterà sempre svincolata da logiche classiste.
Isaia Panduri
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