Regia: Steven Spielberg
Origine: USA
Anno: 1975
Durata: 119'
Attori protagonisti: Roy Scheider, Robert Shaw, Richard Dreyfuss
L'isola di Amity è minacciata dalla presenza di uno squalo particolarmente feroce. Il capo della polizia Martin Brody e l'oceanografo Matt Hooper fanno squadra contro il tentativo del sindaco di minimizzare l'accaduto. Partono alla ricerca dell'animale sulla barca di Quint. Un esperto marinaio specializzato nella cattura di squali.
Per la prima metà del film si può provare orrore solo nei confronti della comunità di Amity, guidata dall'ottuso sindaco intento a difendere gli interessi economici della cittadina che vive di turismo balneare. Nella prima ora lo squalo è ancora una generica creatura marina e il chiacchiericcio è il vero protagonista, interrotto con ritmo da suggestive soggettive subacquee in cui vediamo lo sgambettare dei bagnanti e da scene in cui lo spettatore stesso fa il bagno tra la gente. Quando lo squalo appare è seguito dal primo brandello umano che cade sul fondale. Da qui in poi c'è solo l'avventura, l'animale diventa quasi uno strano amico, che più che incutere timore sorprende gli eroi che mai si erano trovati così vicini a un essere di così poderosa bellezza.
Nel 1975 Spielberg dirige il suo terzo film. In The Jaws ritroviamo le caratteristiche che hanno reso Duel e Sugarland Express due piccoli capolavori; la tensione e la cura per la caratterizzazione dei personaggi. Non solo dei protagonisti (uomini combattuti a volte fragili ma con il ruolo di eroe stampato in faccia) ma anche della coralità di fondo. Per la prima volta poi ci vengono presentati gli elementi peculiari del suo cinema. L'avventura, il fantastico, l'ingenuità nella scoperta e la rivalsa grazie al superamento dei limiti personali, e sopratutto la sapienza nell'uso degli effetti speciali. Un uso avveniristico più che maturo. Il cinema di Spielberg vive nel rapporto tra l'autore e gli effetti speciali, un cinema in cui la gigantesca testa di uno squalo può entrare dalla finestra, gli alieni possono parlare con la musica e diventare i nostri migliori amici e in cui i dinosauri possono giocare con noi a nascondino. Ma sempre fuori da paradossi e cadute di stile. Spielberg è il maestro nel dare voce a quegli aspetti dell'umanità ancora da svezzare. Più passano gli anni, più il cinema d'intrattenimento si riempie di sofisticazioni, più l'arte di Spielberg ci parla di un'innovazione in punta di piedi. Di una sintesi che non è mai approssimazione o leggerezza. Ci parla dell'amore per lo sconosciuto che per essere abbattuto va prima studiato e interiorizzato.
Isaia Panduri
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