luglio 2014 ~ Ladri Di VHS

66° Berlin International Film Festival

A Berlino dall'11 al 21 Febbraio 2016.

69° Festival de Cannes

A Cannes dall'11 al 22 Maggio 2016.

73° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

A Venezia dal 31 Agosto al 10 Settembre 2016

mercoledì 30 luglio 2014

CASOTTO



Regia: Sergio Citti
Origine: Italia 
Anno: 1977
Durata: 106'
Attori protagonisti: Gigi Proietti, Ninetto Davoli, Ugo Tognazzi, Catherine Deneuve, Jodie Foster, Franco Citti

Ninetto Davoli entra nel casotto per accendere una sigaretta. Quando esce chiude la porta alle sue spalle lasciandoci imprigionati dentro. Entri, chiudi la porta, ti spogli e metti il costume. Lasci tutta la tua roba là e ti tuffi in acqua. Prima di te qualcuno ha fatto la stessa cosa proprio in quel casotto e qualcun altro lo farà dopo di te. Casotto è di questo che parla. Gente che si spoglia, mette il costume e si butta in acqua.




Già dai titoli di testa ci si rende conto della portata dell'esperimento. Paolo Stoppa e Jodie Foster, Gigi Proietti e Catherine Deneuve. Ma anche Franco Citti, Angela e Anna Melato, Ninetto Davoli, Ugo Tognazzi e Michele Placido. Anche lo staff tecnico lascia interdetti. Le musiche minimali e esotiche del “maestro Mazza” e le scenografie (Hitchcockiane) del tre volte premio oscar Dante Ferretti convivono con la regia e la fotografia Pasoliniana di Citti e Delli Colli. A tenere su la baracca (è proprio il caso di dirlo) Vincenzo Cerami.



Casotto, dopo Salò (forse) è l'opera italiana più coraggiosa. Nel 1977 l'Italia è già un posto abbastanza smaliziato da non rimanere sconvolto dalla vista delle palle di Placido. Il pubblico e la critica di allora fecero comunque fatica a digerire un'opera di fatto incollocabile. Da una parte la malinconia di Pasolini, dall'altra la commedia di costume. Il gusto però è tutt'altro che intellettuale o nazionalpopolare. La lente usata è grottesca, a tratti avanguardistica, con scene di vera e propria videoarte. Il tutto girato in una sola stanza con una porta che quando si apre dà il senso di una terra che pulsa fuori. Del giorno che passa e del tempo che cambia. Le scene di nudo sono fastidiose perché vere. Perché fa male vedere nudi che non cercano di sedurci. 




In Casotto la nostra parte più intima, manco a dirlo, non si ferma ai genitali. Noi siamo come dei fantasmi, come delle camere nascoste costrette ad assistere allo spettacolo più indecente che ci sia, quello cioè della grottesca normalità dell'essere umano. Panzoni, donne pelose, coach molesti, freak, coppie male assortite. Le nostre ambizioni, le nostre magagne, le nostre paure e altre normalissime oscenità si avvicendano senza sosta a ritmo sostenuto. Manco il tempo di riflettere sulla porzione di noi stessi che un personaggio ha portato a galla che eccone un altro, pronto a tirar fuori le sue e le nostre vergogne. 


Isaia Panduri



domenica 20 luglio 2014

ANCHORMAN 2 - FOTTI LA NOTIZIA


Regia
:Adam McKay
Origine: USA
Anno: 2013
Durata: 120'
Attori protagonisti: Will Ferrell, Paul Rudd, Meagan Good, Christina Applegate

Credo di essere uno dei più grandi fan di Will Ferrell in Italia, è un mio attore feticcio e qualsiasi suo gesto, sguardo e movimento lo considero un momento comico riuscito.
Il fatto che io sia uno dei suoi più grandi fan in Italia non è dovuto a mie particolari conoscenze su Will o il saper citare battute o spezzoni dei suoi film, no, per nulla, il fatto è che in Italia se lo filano in pochi.


Alla conquista dell'internet che conta

La dimostrazione più evidente si può avere con la serie Anchorman, entrambi distribuiti qui direttamente per il mercato home video mentre in America è un cult totale e il personaggio di Ron Burgundy è una leggenda anche al di fuori dello schermo.
In più non sazi ci hanno infilato un sottotitolo totalmente insensato "FOTTI LA NOTIZIA", quando l'originale sarebbe un più misurato "THE LEGEND CONTINUES" ma per queste cose prima o poi mi presenterò all'AIA per chiedere spiegazioni e pretendendo che qualcuno paghi per queste "STRONZATE DEL CAZZO". Il film prosegue le avventure di Mario Giordano; e del suo cammino verso il giornalismo che conta e della sua storia d'amore ma ancor prima sessuale con Milena Gabanelli. Mario Giordano per la fama e il successo, dopo una rottura improvvisa con Milena, deciderà di fare il giornalismo che vuole il pubblico e quindi gli offrirà notizie prive di spessore e piene di prostituzione intellettuale. Dall'altra parte la sua dolce metà continuerà a fare giornalismo impegnato e d'inchiesta, scoprendo cose orrende su Marco Betello, ma i progetti dell'amore sono sempre dietro l'angolo e torneranno insieme dopo un torneo di Magic all'ultimo sangue.

Milena mi ha lasciato e la mia vita è totalmente FOTTUTA!
 
Il cast rimane inalterato dal primo capitolo, vediamo tutto il team di Channel 4 composto da comici del calibro di Steve Carell. Da notare la quantità enorme di camei di peso, giusto per citare qualche nome: Kanye West, Drake, Harrison Ford, Vince Vaughn.

Menzione d'onore a quel gran pezzo d'ubalda di Meagan Good che qualcuno di voi avrà già potuto apprezzare in TUTTE le sue doti su Californication, doti molto apprezzate da Hank Moody.
 
Gran parte dei miei giorni li vivo come Brick Tamland

L'umorismo che, premetto, per goderlo al meglio va visto in lingua originale, è caustico e corrosivo al punto giusto, cade nel politicamente scorretto riuscendo nel finale a far riflettere pure un minimo (il mio paragone a Mario Giordano non è stato totalmente casuale).

Le ambientazioni anni 70 sono ricreate con brio e la colonna sonora è pazzesca, roba con cui rimorchiare facilmente tutte le ragazze del quartiere, dalla hipster alla punkabbestia. Adam McKay continua con successo la sua collaborazione con Ferrell anche per quanto riguarda la sceneggiatura, rimanendo sui livelli di film come "Ricky Bobby - La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno" o "Fratellastri a 40 anni",film che nel panorama comico del cinema a stelle e strisce non portano assolutamente nulla di nuovo ma che riescono in un modo o nell'altro nel loro intento principale, farmi ridere di gusto senza troppi fronzoli.

Sharknado in vista

Insieme ad Apatow, legati tra l'altro da una amicizia e una grande collaborazione, sono a capo della commedia americana e probabilmente ci rimarranno ancora per un po' di tempo.

Ps: probabilmente lo scontro finale tra vari team di news, un mix tra Gangs of New York e Guerrieri della notte, entrerà nella storia un po' come fece lo scontro nel primo.

Bonus track: 




Endrio Manicone

mercoledì 16 luglio 2014

TRAVOLTI DA UN INSOLITO DESTINO NELL'AZZURRO MARE D'AGOSTO


Regia: Lina Wertmüller 
Origine: Italia
Anno: 1974
Durata: 125'
Attori protagonisti: Giancarlo Giannini, Mariangela Melato

Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto narra di un povero marinaio ignorante, comunista e insofferente verso i vizi della sua “padrona”, la ricca industriale Raffaella Pavone Lanzetti. L'industriale rappresenta tutto ciò che il marinaio odia e il naufragio che li vede coinvolti darà vita al suo personale tentativo di rivendicazione sociale.


Travolti da un insolito destino... è uno dei rari casi in cui al pubblico italiano viene proposta una lettura esotica del paesaggio italiano. Non ci sono strani animali o piante sconosciute ovviamente, ma è il repentino cambio di registro che ci fa vivere le coste della Sardegna come un mondo lontano, perduto e (ormai) disabitato. Mondo che è simbolo della regressione a uomo delle caverne del marinaio Gennarino e perfetta ambientazione mentale del nuovo status della coppia. In questo mondo si piomba come in un sogno, dopo il dormiveglia rappresentato dalla giornata passata sul gommone, in cui entrambi stanno ancora con un piede fuori e l'altro dentro alle proprie classi sociali.


Il film grazie sopratutto alle musiche di Piccioni è sempre in bilico tra la commedia di costume e quella sexy. Dall'erotismo, a tratti “speculativo”, al dramma alla Casablanca. Anche se è evidente quasi subito che siamo davanti a uno dei così detti film “impegnati”; agli occhi di un saputello vaccinato e viziato come me, la vicenda appare come una lezioncina. Mai nel film si resta ancorati alla realtà delle circostanze, ogni evento è una sineddoche della società moderna, del rapporto povero/ricco, operaio/padrone, uomo/donna.
 


A volte tra un insulto e l'altro del siciliano sembra di sentire la bellissima voce della Wertmüller urlare “E adesso ve la faccio vedere io!”. Non è la mia generazione ad aver risolto tali questioni, è solo che la lezione della regista non riesce più a graffiare le nostre convinzioni come Pasolini o Ferreri. O forse semplicemente stiamo parlando di una storia invecchiata male.



È l'erotismo il punto forte della pellicola. È incredibile come il rapporto sessuale limitato allo strusciarsi riesca a frustrare anche lo spettatore. È da questo punto di vista che la storia riesce ancora a parlarci. Facendo nascere un nuovo personaggio chiamato “appagamento sessuale” che anch'esso sembra vivere in una primitiva e totalmente naturale isola della nostra mente. Isola per che fortuna resterà sempre svincolata da logiche classiste.


 
Isaia Panduri

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