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sabato 21 giugno 2014

INCOMPRESA


Regia: Asia Argento
Origine: Italia, Francia
Anno: 2014
Durata: 103'
Attori protagonisti: Giulia Salerno, Charlotte Gainsbourg, Gabriel Garko

Terzo lungometraggio per la Asia Argento regista, questa volta cimentatasi in un film dal sapore fortemente autobiografico, decide di raccontare l'esperienza della pubertà vista dagli occhi di una ragazzina romana di nome Aria (che guarda caso è anche un secondo nome della Argento) e di esplorare la confusione, la frenesia e la sofferenza che contraddistingue quel particolare periodo con l' occhio disincantato di una bambina vittima di un rapporto familiare frammentato. Il titolo pare essere un omaggio ad "Incompreso", opera firmata da Luigi Comencini nel lontano 1966 e anch'esso incentrato su un dramma familiare infantile ma dal quale l' autrice romana prende le distanze introducendo la sua protagonista in un mondo meno realistico dove i toni prendono spesso forme grottesche fino a toccare sfumature oniriche.


 La narrazione traccia il racconto di questa bambina costretta a vivere la separazione dei suoi genitori, entrambi appartenenti al mondo dello spettacolo che incuranti del loro ruolo e vittime folli dei propri vizi, non mostrano nessuna attenzione per questa figlia che si trova a fare da spola tra le case dei due, questo chiaro riferimento al vissuto della regista è anche il difetto maggiore del film, una sceneggiatura stanca, incapace di decollare che si affida all'occhio registico della Argento che è di indiscutibile valore e all' interpretazione di una giovane Giulia Salerno che recita con spaesata naturalezza un ruolo che sembra essere cucito per quel suo viso che sprigiona una bellezza apatica di tremendo fascino, affiancata da una sempre brava Charlotte Gainsbourg e purtroppo da un terribile Gabriel Garko che ci regala, al solito, una tremenda performance, per altro abbastanza autoironica se si considera che nel suo ruolo di padre e attore viene spesso preso in giro per le sue infime qualità attoriali.


Da segnalare anche un notevole comparto musicale, invasivo ma non stucchevole. In definitiva un'opera più interessante che riuscita ma dalla quale traspare sentimento e abilità purtroppo non concretizzatasi a causa di uno scritto troppo fragile.




Gianluchino Godhard

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